Visualizzazioni totali

Etichette

sy 728x90

BANNER 4W 468X60

martedì 28 febbraio 2017

I look degli Oscar 2017

Sul podio degli Oscar 2017 c'è Emma Stone come migliore attrice per La La Land, che conquista a pieno titolo anche la statuetta delle best dressed con il suo look gold glamorous firmato Givenchy Haute Couture by Riccardo Tisci. Ma non è stata l'unica ad aver attirato la nostra attenzione in fatto di stile.
 Dopo aver scoperto tutti i vincitori degli Oscar 2017, è il momento di passare in rassegna i vestiti sul red carpet per individuare invece i trend di moda che hanno trionfato tra le celeb di questa edizione. Non aspettatevi grandi colpi di testa, né troppi eccessi, a favore invece di molta sobrietà e uno stile elegante e understated. Come nel più classico dei red carpet hanno dominato gli abiti lunghi. E poche, gettonatissime nuances.
Quali sono stati i colori più amati dalle star sul red carpet degli Oscar 2017? Ecco il color trend di questa edizione.
1) VESTITI NERI
 Il colore classico per antoUn binomio cromatico da manuale per due look che sono tra i più belli della serata: da un lato Michelle Williams in abito Louis Vuitton custom made con vertiginoso scollo a V, dall'altro una sofisticatissima Emma Roberts che sfoggia un prezioso abito Armani Privé vintage, parte della prima collezione couture dello stilista creata nel 2005.nomasia, la nuance perfetta per le grandi occasioni. Se da un lato il nero sembra essere la scelta più ovvia per chi non vuole osare troppo, dall'altro assicura un risultato impeccabile e très chic. Lo ha indossato Alicia Vikander con un abito in pizzo Louis Vuitton, lo ha sfoggiato Brie Larson nella variante velluto del vestito con spacco e maxi volants (Oscar de La Renta su sandali Aquazzura), lo ha interpretato superbamente Kirsten Dunst - elegantissima in ball dress Dior. Senza dimenticare Salma Hayek che ha puntato sulla sensualità del vestito Alexander McQueen.
 2) VESTITI BIANCHI
 Puro, candido, essenziale: il bianco è stata la scelta obbligata di celeb che hanno deciso di puntare su silhouette pulite, minimal e lineari. L'effetto è sofisticato e d'impatto. Vedi Karlie Kloss e il suo abito con cappa monospalla firmato Stella McCartney; vedi Priyanka Chopra in Ralph & Russo; vedi Naomie Harris che ha vestito un tubino bustier con strascico firmato Calvin Klein By Appointment e disegnato ad hoc per lei da Raf Simons.
3) VESTITI ROSSI
 Sarà che porta fortuna, sarà che fa pendant con il tappeto delle grandi occasioni, sarà che dona grande personalità al look, il rosso continua a essere un colore amatissimo dalle celeb di Hollywood. Che lo sfoggiano nella versione Valentino Haute Couture (il rosso per antonomasia) come ha fatto Ruth Negga, nella variante chic firmata Armani Prinvé per Viola Davis o in chiave sofisticata e romantica come ha fatto Ginnifer Goodwin con abito Zuhair Murad.
4)VESTITI COLOR ORO
 Trionfa il gold, che fa matchy matchy con la statuetta di Oscar. E in effetti a Emma Stone l'abito ricamato in oro con frange di perline a balze (Givenchy Haute Couture by Riccardo Tisci) ha portato benissimo: era total gold da testa a piedi, Premio compreso. Ma non è stata l'unica a indossarlo. Dakota Johnson in abito di seta con dettagli plissé e maxi fiocco in vita (Gucci), Nicole Kidman in abito ricamato di cristalli (Armani Privé) e Jessica Biel con abito fasciante ricoperto di paillettes bronze/gold (Kaufmanfranco) le hanno tenuto un'ottima compagnia.
5) VESTITI ARGENTO
 Non c'è oro senza argento, che come da tradizione illumina i red carpet degli Oscar con un aura di lunare eleganza. Ci ha conquistate nella variante micro plissettata dell'abito in chiffon con ricami di paillettes (Prada) indossato da Teresa Palmer o in chiave glamorous e lussuosa dell'abito Marchesa interpretato da Olivia Culpo. Per non parlare dei microcrisatlli argento che hanno tempestato la creazione Armani Privé vestita da una meravigliosa Isabelle Huppert. Chapeau.
6) VESTITI BIANCHI E NERI
 Un binomio cromatico da manuale per due look che sono tra i più belli della serata: da un lato Michelle Williams in abito Louis Vuitton custom made con vertiginoso scollo a V, dall'altro una sofisticatissima Emma Roberts che sfoggia un prezioso abito Armani Privé vintage, parte della prima collezione couture dello stilista creata nel 2005.



lunedì 27 febbraio 2017

Vespa GTS 125-150 MY 2017

Il Gruppo Piaggio presenta la rinnovata Vespa GTS 125-150 MY 2017 che adotta al motorizzazione i-get Euro 4 nella sua versione più avanzata con raffreddamento a liquido, iniezione elettronica, distribuzione a 4 valvole e , per la prima volta su Vespa, il sistema “Start and Stop”. Il nuovo sistema Start & Stop brevettato da Piaggio e denominato RISS (Regulator Inverter Start & Stop System) prevede l’eliminazione del classico motorino di avviamento, sostituito da una macchina elettrica brushless “direct mount”, ovvero installata direttamente sull’albero motore che ha il vantaggio della silenziosità in avviamento, leggerezza, affidabilità e minori consumi. 
 Il sistema Start & Stop di Piaggio provvede a spegnere automaticamente il motore passati dai 3 ai 7 secondi dall’arresto (a seconda che il motore abbia o meno raggiunto la corretta temperatura di esercizio). È sufficiente una minima rotazione del comando del gas per far ripartire istantaneamente il motore, nel silenzio totale, data l’assenza del classico motorino di avviamento. Nel caso si estragga il cavalletto laterale o entri in funzione il tilt sensor, la centralina esclude la funzione di Start & Stop, ovvero il motore si spenge e non si riaccende automaticamente
Motori
I nuovi propulsori i-get sono completamente nuovi e progettati per offrire la massima affidabilità. Molte le parti completamente nuove nella famiglia motori i-get:
=> Termodinamica (testa, cilindro, pistone, distribuzione a bilancieri con rulli); inoltre tutte le parti in movimento sono state ottimizzate per ridurre le masse e gli attriti di funzionamento.
=> Albero motore, per una netta riduzione delle vibrazioni.
=> Sistema di avviamento: non c’è più il classico motorino con trasmissione a ingranaggi, bensì una macchina elettrica “brushless” di tipo “direct mount” sull’albero motore. Il risultato è la totale assenza di attriti per ottenere massima silenziosità di avviamento, durata e affidabilità del sistema.
=> Impianto di raffreddamento, con radiatore a bordo motore: si sono ridotti così il peso complessivo del veicolo e i tempi di warm-up (thermal management), con evidenti vantaggi sui consumi e sulle emissioni.
=> Il coperchio della trasmissione, per un’ulteriore riduzione della rumorosità.
=> la cinghia a doppia dentatura di ultima generazione, per minimizzare le perdite passive, ancora una volta a tutto vantaggio di consumi ed emissioni.
=> Il settaggio del cambio che migliora guidabilità, prestazioni e consumi.
=> Il filtro aria che migliora l’azione filtrante riducendo il rumore di aspirazione.
=> Nuova centralina gestione motore integrata con la parte di gestione S&S (Regolatore, Inverter S &S, RISS), sviluppata completamente da Piaggio.

Potenza e Consumi
La Vespa GTS 125 è accreditata di una potenza di 9 kW a 8.250 giri, mentre il più potente 150cc esprime 11 kW a 8.250 giri. Ottimi i valori di coppia (11,1 Nm a 6.750 per il 125cc e 14 Nm a 6.500 giri per il 150 cc) che consentono a Vespa GTS eccellenti qualità di scatto da fermo e ripresa. Le nuove motorizzazioni garantiscono anche ampi intervalli nei tagliandi di manutenzione. La sostituzione di lubrificanti filtri si effettua ogni 10.000 km e la regolazione del gioco valvole addirittura ogni 20.000 km. Del lavoro di ottimizzazione di ogni componente beneficia il dato complessivo di consumo carburante: la percorrenza su ciclo WMTC arriva a 42,4 km/l per Vespa GTS 125 (41,1 km/l per GTS 150).
 
Tecnologia di avanguardia
Sono ora di serie su tutti i modelli della gamma Vespa GTS l’apertura a distanza della sella con telecomando e il Bike Finder, comodissimo per individuare la propria Vespa in un parcheggio affollato, grazie al lampeggiare degli indicatori di direzione. Non manca la porta USB, collocata all’interno del cassetto nel retroscudo, comoda per ricaricare eventuali devices esterne, mentre gli indicatori di direzione anteriori contengono una serie di LED che fungono da luci di posizione diurne. La strumentazione digitale di forma trapezoidale è caratterizzata da dimensioni contenute ma dalle informazioni assai complete, è formata da un classico tachimetro e da un piccolo riquadro digitale multifunzione, contornato da ben sei spie luminose di servizio. Tra le informazioni fornite anche il livello del carburante, l’orologio e due contachilometri parziali. 
Ciclistica
Le nuove Vespa GTS 125-150 MY 2017 son dotate di ABS. Ciascuna ruota è dotata di un sistema rilevamento giri – un sensore e una ruota fonica – che misura istantaneamente velocità e decelerazione della stessa rispetto a quella del veicolo. I sensori dialogano con una centralina idraulica a 2 canali che attiva il sistema ABS qualora una delle due ruote deceleri bruscamente rispetto al veicolo, scongiurando il bloccaggio e garantendo stabilità e una frenata efficiente anche su fondi a basso coefficiente d’attrito.La scocca, come sempre per Vespa dal 1946 ad oggi, è realizzata rigorosamente in acciaio. I pneumatici di larga sezione son montati su cerchi da 12 pollici di diametro. L’impianto frenante a doppio disco assicura una potenza decelerante sempre pronta con una riserva di modulabilità capace di mettere a proprio agio anche il pubblico neofita. 
Accessori
Come sempre nella tradizione Vespa, la nova GTS dispone di un’ampia linea accessori per personalizzare il veicolo e per aumentare il livello di comfort e funzionalità. Il bauletto, in grado di ospitare un casco integrale, è verniciato in tinta con la carrozzeria ed è equipaggiato con lo schienalino imbottito per ottimizzare il comfort del passeggero. I portapacchi anteriore e posteriore cromati. Il kit perimetrale che garantisce la massima protezione della Vespa e assicura una decisa personalizzazione estetica.Non mancano il parabrezza, in metacrilato antiurto e antischeggia, il cupolino trasparente, il telo copri gambe in materiale termico, facile da montare. Il set di accessori si completa con l’antifurto meccanico, l’antifurto elettronico, la borsa interna al bauletto, le cinghie portabagagli, la sella in vera pelle “Made in Italy” e l’elegante plaid “Country & Leisure”.

giovedì 23 febbraio 2017

Peugeot 3008 2017

Il nome non cambia ma la seconda generazione della Peugeot 3008 segna una vera rivoluzione. Il nuovo modello 2017 abbandona definitivamente lo stile da monovolume per adottare forme più muscolose e personali tipiche di un suv: frontale verticale e imponente, cofano lungo e linea di cintura rialzata.

Netta evoluzione anche all'interno dell'abitacolo, dove spiccano il nuovo Peugeot i-Cockpit con cruscotto digitale da 12,3 pollici e display touch da 8 pollici al centro della plancia, il volante sportivo ed gli equipaggiamenti high-tech pensati per ottimizzare la sicurezza e offrire il massimo comfort a bordo durante i lunghi viaggi. Tra questi ultimi segnaliamo i sedili con funzione massaggio a 8 settori, il raffinato impianto audio FOCAL e il grande tetto panoramico.

Ampio il bagagliaio che vanta una capacità variabile tra 512 e 1482 litri. Nonostante l'assetto rialzato, il crossover compatto Peugeot non ha particolari ambizioni fuoristradistiche, al punto che viene offerto solo nella versione a due ruote motrici. Per chi affronta spesso percorsi difficili è previsto l'Advanced Grip Control, sistema di motricità potenziata con cinque programmi di guida: Normale, Neve, Fango, Sabbia, ESP OFF.

La gamma di Nuova Peugeot 3008 2017 è articolata su due motorizzazioni a benzina, 1.2 PureTech Turbo da 130 CV e 1.6 THP da 165 CV, e tre diesel: 1.6 BlueHDi da 120 CV e 2.0 BlueHDi 150 e 180 CV. Il nuovo suv compatto Peugeot è in vendita con un listino prezzi compreso tra circa 23.500 e 37.800 euro. Questo modello di crossover è stato premiato con le 5 stelle EuroNCAP.

domenica 19 febbraio 2017

Moda primavera estate 2017: scarpe basse

Non solo ballerine: la moda primavera estate 2017, infatti, prevede una serie di modelli di scarpe basse ultra glamour e super chic. All’insegna del colore, di trovate bizzarre, di abbinamenti di tendenza, le proposte degli stilisti sono davvero infinite tra tutti modelli per la prossima stagione.
 Le scarpe basse, d’altronde, non hanno nulla da invidiare alle scarpe alte e ai sandali con zeppa e non si confanno soltanto a donne che amano stare comode, ma ormai soddisfano anche tutte quelle fashion victim che non riescono a rinunciare ad essere sempre glamour e ricercate.

Scopriamo quindi sette tendenze in fatto di scarpe basse della moda primavera estate 2017.

  1. Slingback: è un modello diventato celebre grazie alla solita Coco Chanel che, nel 1957, lanciò la Two Tone, una décolleté con tallone aperto, tacco basso e fantasia bicolor in color cammello con punta nera. Questa primavera conosce una seconda vita grazie a modelli a dir poco strepitosi. Accanto alla slingback Dior, con fascetta con scritta J’Adior, vista già ai piedi di it girl e celebrities, è da segnalare quella di Fendi, un sandalo in pelle multicolor con applicazioni in metallo e borchie in plexi che compongono il motivo Fendi Faces in punta. Il cinturino slingback è a contrasto regolabile con fibbia in metallo; il tacco è basso e sottile. Ad Alessandro Michele si devono alcuni degli accessori Gucci più cool di stagione e accanto a borse desideratissime da mezzo mondo, ci sono scarpe che si candidano a divenire dei veri must have. Tra questi, il décolleté tacco basso in pelle metallizzata verde chiaro con borchie e cinturino posteriore elasticizzato. Il cinturino in vinile trasparente è presente su entrambi i lati per assicurare un ulteriore sostegno.
  2. Sandali: i diktat dell’anno li vogliono con tacchi bassi ma inusuali, come dalle parti di Sportmax, in cui il modello in camoscio grigio ha profilo spuntato e tacco smisurato reso particolare dall’esclusivo design esagonale. I sandali piatti di Stella McCartney, invece, sono decorati da bottoni a pressione e tacchi a cono. Le finiture olografiche sono realizzati con una tecnica a risparmio idrico, fedele all’impegno ecosostenibile e cruelty free della stilista britannica. Entrambi i modelli valorizzano al massimo look con gonne o pantaloni.
  3. Sabot e mule: sono modelli arrivati dritti dal revival degli anni Settanta e Novanta. Chanel propone un prezioso modello in pelle color blu marine e grosso logo sul tacco, perfetti da abbinare in modo chic e ricercato, con jeans a zampa e minidress floreali. Santoni, invece, preferisce il canvas nei toni del beige e del blu, con nappine in vitello blu, un modello dall’ispirazione d’antan, perfetta per moderne dandy metropolitane.
  4. Sneakers e allacciate: si portano sotto i jeans, i pantaloni ma anche con gonne lunghe e sbarazzine, per un look più fresco e originale. Prada declina le allacciate in vitello spazzolato arricchendolo con applicazioni di fiori in pelle. La zeppa bicolore è in corda; mentre Hogan, decano delle sneaker di lusso, ha realizzato un modello in nabuk con dettagli in pelle metal e guardolo in corda, per uno stile casual tutto da provare.
  5. Espadrillas: vantano un’antichissima origine, secondo alcuni trovano radici addirittura in epoca greco-romana. Le scarpe dei Pirenei, con la suola di corda di iuta, erano amate da Pablo Picasso, Grace Kelly e Salvador Dalì. Oggi sono state rivisitate in mille modi, colori e materiali, arrivando a costare anche svariate centinaia di euro. Saint Laurent ha realizzato delle espadrillas nere e bianche con paillettes star applicate e linguetta posteriore in grosgrain. Più abbordabili economicamente, le espadrillas bianche legate alle caviglie con nastro nero di Zara.
  6. Ciabattine: sono tra le scarpe preferite dalle fashion victim, sia fashion blogger, che editor, influencer e stylish girls. Sono senza dubbio molto comode ma vanno scelte con cura e abbinate con occhio attento al buon gusto, per non scadere nell’ordinario. La ciabatta diventa così un gioiello, grazie a dettagli che fanno la differenza, e regala al look quel tocco etnico che scalda il fascino femminile. Tod’s propone un modello in raffinata pelle liscia con frange in colore a contrasto, nappine, dettaglio in metallo, guardolo in cuoio e particolare suola in extralight con gommini a rilievo. Da Valentino, invece, la ciabattina è in camoscio con fiocco decorativo sul davanti e suola in corda
  7. Ballerine: la madre del grande Roland Petit, Rose Repetto, cercò di soddisfare la richiesta del figlio di poter danzare in scarpe più pratiche costruendole per lui con particolari rinforzi, suola piatta e ampio scollo sul dorso del piede. Nacquero così le ballerine e saranno Brigitte Bardot, Audrey Hepburn e Jackie Kennedy a decretarne quella fortuna che dura ancora oggi. Due le scarpe basse che si evidenziano quest’anno: la Ballerina Round Belle di Roger Vivier, in vernice con applicazioni Round Dot a contrasto, fibbia rotonda in metallo ispirata a una crezione d’archivio della Maison e suola in cuoio; sofisticata e delicata la ballerina di Ferragamo con fiocco Vara e un ricamo artigianale che la rende preziosa.

sabato 18 febbraio 2017

BMW C EVOLUTION 2017

BMW Motorrad ha presentato al Salone dell'Auto di Parigi il nuovo C Evolution, a testimoniare le sinergie tra il reparto a due e quattro ruote della casa dell'elica. Lo scooter full-electric della casa di Monaco, presentato nel 2014 vede ampliare la sua gamma.
 Il nuovo e-scooter BMW C evolution ha un'autonomia aumentata del 60%, con prestazioni di guida superiori e una versione europea conforme alla patente A1. Con 94 invece di 60 Ah il nuovo BMW C evolution dispone di una capacità delle celle nettamente superiore, offrendo nella variante Long Range un’autonomia fino a 160 KM.
 Grande importanza riveste, come sempre per BMW, anche la sicurezza, con il nuovo sistema Intelligent Emergency Call, che farà il suo debutto commerciale sui modelli della casa bavarese ad inizio 2017, così come i nuovi C Evolution, i quali potranno essere guidati anche dai neopatentati.
La novità degli scooter elettrici BMW risiedono principalmente sotto la scocca, dal momento che, a livello estetico, sono state lievemente modificate le grafiche ed il frontale ha una sezione ridotta, rispetto al passato, risultato ottenuto per mezzo del riposizionamento del cavo di ricarica e dell'installlazione di batterie di nuova generazione (da 94 Ah contro le precedenti da 60 Ah), le stesse usate sulla vettura i3 del brand tedesco.
La versione depotenziata del C Evolution, rientra nei parametri dei motocicli omologati per la patente A1, forte di una potenza di 11 kW (15 cavalli). L'autonomia è di circa 100 km e la velocità massima di 120 km/h.
Per quanto riguarda la versione full power, che si chiamerà Long Range, i cavalli salgono a 26 (19 kW) di potenza nominale continua, equivalenti a 48 cv "classici", con una velocità massima autolimitata di 129 km/h ed autonomia, come detto, di 160 km.

BMW C Evolution MY 2017 - Potenza e Autonomia

Il nuovo BMW C evolution sarà proposto ora in due versioni. Queste le caratteristiche per modello:
=> Variante Long Range: potenza continua di 19 kW (26 CV) e potenza di picco di 35 kW (48 CV). Velocità massima 129 km/h. Autonomia di circa 160 km.
=> Versione conforme alla patente A1 (solo in Europa): potenza continua di 11 kW (15 CV) e potenza di picco di 35 kW (48 CV). Velocità massima 120 km/h. Autonomia circa 100 km.

Prezzo BMW C Evolution MY 2017

BMW Motorrad ha diffuso il listino prezzi del nuovo C evolution proposto ora in due versioni: Long Range e versione europea che ne permette la guida con la patente A1. Il nuovo BMW C evolution sarà quindi proposto al prezzo di 14.400 € per la versione europea, e 15.900 € per la versione Long Rang

venerdì 17 febbraio 2017

AUDI Q5 2017

La nuova Audi Q5 debutterà sul mercato a partire dalla prima metà del 2017 dopo la presentazione al Salone di Parigi.
Diverse le novità stilistiche e tecniche. La tendenza è stata quella di avvicinare linee e finiture al Q7, a cominciare da una griglia frontale più muscolosa e continuando con la linea dei fari posteriori. Nel complesso -come si poteva intuire- la vettura non cambia più di tanto sul piano estetico, rimanendo fedele al noto stile Audi.
Cambia invece il pianale, che prende il nome di MLB Evo e che da solo permette di risparmiare circa 100Kg rispetto al modello precedente. Diminuire il peso ed aumentare lo spazio è un’operazione complicata quanto redditizia, pare però che il nuovo Q5 raggiungerà i 4,7 metri di lunghezza a tutto vantaggio dello spazio per le gambe dei passeggeri.
Alcuni video teaser rilasciati dalla casa madre lasciano intendere che l’auto sarà fornita di tecnologia per fari a LED adattivi, sospensioni ad aria ed un bagagliaio più capiente rispetto al passato. Implementata anche la compatibilità con Apple e Android.
Audi Q5: la storia del modello
Quella attualmente in vendita è la seconda generazione di Audi Q5. Il modello originale venne lanciato nel 2008. Sin dalle prime battute il mercato europeo dimostrò un grande interesse per questo modello. Negli anni seguenti Q5 venne introdotta anche in Nord America ed in diversi mercati orientali come Cina e Giappone: anche lontano dal vecchio continente la Q5 scalò in fretta le classifiche di vendita. Nel 2012 fu presentato un efficace restyling, che aggiornò il design della Q5 senza stravolgerne i tratti fondamentali. La Q5 prima serie è rimasta in commercio dal 2008 fino all’inizio del 2017 (in Cina ad esempio è ancora in vendita): nove anni di carriera per un modello premium di questa categoria sono un autentico record, dovuto alle straordinarie vendite totalizzate.
Tra le caratteristiche tecniche più interessanti di Audi Q5 vanno indubbiamente citate le raffinate sospensioni attive Adaptive Air Suspension. Grazie al controllo elettronico ed a un raffinato sistema pneumatico, la regolazione del livello della vettura avviene automaticamente: l’effetto degli ammortizzatori si adatta in tempo reale alle condizioni stradali. Troviamo poi lo schema di trazione quattro con tecnologia Ultra, profondamente rivisto in occasione del lancio della Q5 di seconda generazione. Questo sistema attiva automaticamente le quattro ruote motrici in caso di necessità, garantendo così una straordinaria efficienza in condizioni normali. Il passaggio alla trazione integrale avviene in una frazione di secondo ed in maniera totalmente automatica non appena le condizioni stradali lo rendono necessario.
La gamma motori dell’Audi Q5 è attualmente composta dall’ultima evoluzione del 2.0 TFSI proposto nello step di potenza da 252 cavalli ed abbinato al cambio a doppia frizione S Tronic ed alla trazione integrale Quattro. Scelta più ampia in materia di propulsori diesel. Si parte dalla Q5 2.0 TDI da 150 cavalli con cambio manuale e trazione anteriore, versione alla base della gamma forte di bassi costi di gestione e consumi contenuti. Troviamo poi il 2.0 TDI negli step di potenza da 163 e ben 190 cavalli. In entrambi i casi la trazione integrale ed il cambio S Tronic fanno parte della dotazione di serie.
La variante sportiva Audi SQ5 merita una menzione a parte: Spinta da un raffinato V6 di tre litri sovralimentato tramite turbina interamente in alluminio, eroga 354 cavalli e consente alla sport utility tedesca uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi. La velocità di punta è limitata elettronicamente a 250 km/h.

martedì 14 febbraio 2017

Moda: le tendenze per la primavera/estate 2017

Tendenze per la prossima primavera/estate 2017. Quali sono le novità e quali invece le conferme?

saldi sono agli sgoccioli ed è arrivato il momento di dedicarci allo shopping primaverile, ma prima di fare ciò è assolutamente necessario dare uno sguardo alle
Sicuramente, come ogni primavera, non mancheranno righe e pois, un grande classico che ci fa tornare in mente l’estate e le tante attese vacanze al mare. Tralasciando però le grandi conferme di ogni anno, vi sono alcune interessanti novità nella moda che ricordano gli anni ’90, tornati alla ribalta sulle passerelle.
 Una grandissima riconferma anche per la prossima stagione sarà la moda dei pantaloni culotte, anche conosciuti come “wide pants”. Si tratta di pantaloni larghi dai tessuti morbidi e con una particolare lunghezza che arriva a metà polpaccio o al massimo alla caviglia. Si portano con i tacchi alti ma anche con le sneakers e stanno bene a qualsiasi tipologia di fisico. Grande ritorno anche per la moda della lingerie, che vediamo riprodotta in abiti e top dai tessuti leggeri e dinamici, e del trend del plissettato che non troviamo più solo nelle gonne midi ma anche negli abiti e nelle camicie.

Cosa invece troveremo di nuovo nei negozi?
In primo luogo tantissimi saranno i jeans con le toppe e con la particolarità di essere sfrangiati sul fondo, un vero e proprio must di stagione. Non servirà più effettuare il famoso “risvoltino” ai jeans perché saranno direttamente venduti corti alla caviglia e soprattutto usurati e sfrangiati sul fondo. Si cominciano anche a intravedere nuovamente i cinturoni da portare in vita con giacche o camicie over. Saranno felici coloro che dagli anni 2000 li hanno custoditi, si sa che nella moda tutto torna.

Tendenza indiscussa delle ultime due stagioni che vediamo protagonista anche nella prossima è quello delle ruches che vediamo riprodotte davvero ovunque. Inizialmente le abbiamo viste nelle maniche delle t-shirt, mentre adesso le troviamo anche nei pantaloni e negli abiti.
Infine, per quanto riguarda gli accessori, noterete che il tacco a spillo sarà leggermente messo da parte a favore di tacchi larghi e di media altezza. Vedremo moltissimi sandali con tacchi grossi e spessi, tantissimi sabot e ovviamente le sneakers abbinate nei modi più disparati. Per quanto concerne le borse, si conferma il trend delle mini bag da utilizzare anche durante il giorno.

DUCATI MULTISTRADA 950

Disponibile tra pochi giorni, la Ducati Multistrada 950 costa circa14mila euro, e affianca il modello con motore di 1200 cc, rispetto alla quale ha una potenza più gestibile dai meno esperti (112 cv contro i 160 della sorella maggiore), pur conservandone il piacevole feeling di guida che ha contribuito al successo del modello. Inoltre, la 950 monta la ruota anteriore da 19 pollici come la Multistrada 1200 Enduro, così da poter affrontare qualche facile sterrato. 
 Nata nel 2010 con la ruota da 17”, quindi come una stradale pura, si è aggiunta la versione Enduro con la ruota da 19” quest'anno. Ora, visto che la tipologia non conosce crisi e rappresenta l'unico segmento destinato a crescere (non dimentichiamoci che da svariati anni la BMW GS rimane saldamente al comando delle classifiche come la moto più venduta), ecco che arriva una versione più accessibile, di cilindrata ridotta, 937 cc, e meno sofisticata. Nella sostanza, prende un po' della 1200 stradale (la parte anteriore) e della Enduro (quella posteriore)
Quindi frontale e serbatoio “piccolo”, da 20 litri, al quale viene innestata la coda più affilata con scarico a sogliola e forcellone bibraccio della Enduro. Di nuovo e inedito c'è la sella del conducente, più stretta, bassa (840 mm) e meglio raccordata, più i fianchetti che la congiungono al serbatoio. Anche i blocchetti al manubrio sono inediti, mentre la strumentazione non è TFT (quel tipo di grafica e definizione che fanno invecchiare di colpo quella digitale semplice). Gli attacchi posteriori delle borse consentono di montare sia quelle di plastica sagomate, sia quelle in alluminio squadrate (la 1200 solo le prime). L'escursione delle sospensioni è stradale, cioè 170 mm e non 200 come la Enduro, però la forcella ha il perno avanzato come la seconda.
La cosa più importante è che eredita anche il diametro della ruota anteriore di questa, e cioè da 19”, ma con nuovi cerchi in lega e non a raggi, dal canale di misura inedita. Il motore è il bicilindrico Testastretta 11 gradi 937 cc della Ypermotard, in grado di erogare 113 CV a 9000 giri (160 per la 1200), e quindi si tratta di un'altro motore che non ha la fasatura variabile, la frizione idraulica e la piattaforma inerziale per la gestione dinamica del mezzo. Comunque ci sono i 4 riding mode, oltre al controllo di trazione e l'ABS regolabili. 204 kg il peso a vuoto di benzina, contro i 209 della 1200.
In sella ci si siede bene, meglio che sulla 1200, perché la seduta è più bassa e meno piatta. Chi è oltre i 175 cm potrà rilevare ginocchia un po' piegate sulle lunghe distanze. Sempre comodo il plexiglass che scorre manualmente in altezza (basta una mano); la protezione è totale considerando che ci sono i paramani e le gambe si infilano negli svasi del serbatoio. L'inserimento in curva è molto buono, più naturale e progressivo rispetto alla 1200: questo è dovuto alla ruota da 19” e non 17”. Bella conduzione, prevedibile e sincera. In più, avere gomme più strette (dietro non c'è la 190 della 1200), le dà una agilità diversa. Discorso motore: è molto trattabile in basso rispetto alla media Ducati, ma la prima apertura è meno tonica rispetto alla 1200.
C'è potenza, ma diluita, piatta, e così porta fino all'allungo molto buono. Si va forte, ma vanno tirate un po' di più le marce. Nel complesso, comunque, è più sfruttabile, basta e avanza e può accontentare uno spettro di clientela molto più ampio. La cambiata non è precisa e burrosa come sulla 1200, le sospensioni hanno un assetto centrato ma, se ci si attacca ai freni come si deve fare nÈ bene intervenire chiudendo un po' l'idraulica. Bella frenata, rumore allo scarico pacato, mentre quello di aspirazione si fa sentire parecchio in apertura. Prezzo 13.700 euro la rossa, 200 euro in più la bianca. Ovvero quasi 5mila euro in meno della 1200. Ora si può scegliere. E la famiglia delle endurone in generale si fa sempre più frammentata. ella guida sportiva, si innescano cambi di carico eccessivi. 

domenica 12 febbraio 2017

Nuova Volkswagen Golf 2017

La nuova Volkswagen Golf non è nuova del tutto, lo è quanto basta. Per mantenere il trono nel segmento C la compatta tedesca compie diversi passi avanti, piccoli, ma significativi. A partire dal design, sempre più definito dal taglio dei gruppi ottici a LED (quelli posteriori sono di serie, quelli anteriori optional anche full LED) che non stravolgono la linea ma la ringiovaniscono, passando poi per i motori, più efficienti, potenti, e abbinabili ad un nuovo cambio DSG a 7 rapporti. La novità più d’impatto però la fa il nuovo sistema di infotainment dotato di Active Info Display, ovvero un cruscotto digitale personalizzabile (come sulle cugine Audi) in alta definizione che rende la plancia gradevolmente high-tech. Anche lo schermo centrale si è fatto spazio e ora misura 9,2 pollici, mentre per personalizzare la vostra Golf ora ci sono anche nuove modanature e tinte per i sedili. Nuovi anche il sistema Traffic Jam Assist, che guida (semi) autonomamente quando si è in colonna nel traffico, e il caricatore di smartphone a induzione. Ma non finisce qui: la nuova Volkswagen Golf è anche la prima compatta a vantare i comandi gestuali: per ora si può solo “voltare pagina” del sistema di infotainment, ma nel futuro probabilmente verrà implementata maggiormente.
Nessun cambiamento invece per quanto riguarda la guidabilità: la Volkswagen Golf 2017 è sempre piacevole, leggera nei comandi e “giusta” di sospensioni. È un’auto che infonde sicurezza e ispira fiducia anche nella guida allegra, con un retrotreno ancorato anche se provocato. Materiali e finiture vantano la stessa aura di perfezione della precedente, ma l’Active Info Display (optional per tutte le versioni), rende più moderno e “figo” l'abitacolo. Novità anche per nela gamma motori, come l’entry level benzina 1.0 tre cilindri turbo da 85 CV, il 1.6 diesel TDI da 115 CV (5 CV in più rispetto a prima) e il nuovissimo 1.5 TSI turbo benzina da 150 CV, disponibile sia con il cambio manuale a 6 marce, sia con il nuovo DSG a 7. Il motore è la novità più interessante  Il piccolo 1.5 TSI  ha elasticità da vendere: i 250 Nm di coppia sono disponibili a poco più di 1.500 giri e la potenza cresce in modo molto lineare e senza buchi fino ai 5.500 giri. È anche più silenzioso e vellutato del 2.0 TDI da 150 CV e, grazie al sistema di disattivazione dei cilindri in caso di necessità, riesce anche a mantenere dei consumi accettabili. La Casa dichiara un consumo nel ciclo combinato di 5,1 l/100 km, ma su queste strade è difficile stare sotto i 6,0 l/100 km, anche pelando il gas. Va detto però che ballano più di 3.000 euro di differenza tra il 1.5 TSI benzina e il 2.0 TDI diesel (entrambi da 150 CV) e se fate un uso dell’auto prevalentemente cittadino - e magari non percorrete più di 20.000 km all’anno - consiglierei il primo.

GTI e GTD

La Golf GTI ha guadagnato qualche CV extra per un totale di 230 CV, ma non è ancora certo che arrivi in Italia, dove probabilmente vedremo solo la versione Performance da 245 CV. La Golf GTI è sempre stata un’ottima sportiva da tutti i giorni: comoda, abbastanza veloce e dal look grintoso ma moderato. E lo è ancora. Il motore tira dai 1.800 giri fino ai 6.000 con vigore, ma le marce molto lunghe non gli rendo del tutto giustizia. Piacevole il cambio manuale: leggero, preciso e caratterizzato dalla classica leva con la cima a forma di pallina da Golf. L’assetto, rigido il giusto, non è tuttavia propenso a far scivolare il posteriore e lo sterzo aumenta di peso in velocità ma non mi racconta tutto quello che vorrei sapere su quello che fanno le ruote anteriori. In parole povere: la Golf GTI è stabile, veloce, godibile, ma non è una sportiva di razza. Per questo atteniamo con ansia di provare la Performance.
La Volkswagen Golf GTD invece, coi i suoi 184 CV e 380 Nm di coppia, sulla carta è meno potente della sorella a benzina, ma una volta appoggiato il piede sul gas si scopre che le prestazioni non sono così lontane, ma i consumi sono ovviamente più bassi (tra i 4,4 e i 4,7 litri per 100 km, secondo la Casa). La coppia è generosa in qualsiasi marcia e la potenza cresce in modo costante fino ai 4.000 giri. Certo, non gode dello stesso allungo del TSI, ma con il cambio DSG a 7 rapporti si è sempre nella zona giusta del contagiri. La dinamica invece è praticamente la stessa e se il sound non è uno dei vostri feticci, non rimpiangerete di aver scelto la Golf sportiva a gasolio.

PREZZI E ALLESTIMENTI

Per quanto riguarda gli allestimenti della nuova Volkswagen Golf, sparisce la versione Comfortline e rimangono una più ricca Trendline (che comprende il sistema di franta automatica, i fari a LED, il cilmatizzatore, la Radio Bluetooth e gli specchietti regolabili e riscaldabili), la Business, la Sport e la Highline. Veniamo invece ai prezzi: il listino parte da 20.150 euro per la versione 1.0 TSI Trendline BlueMotion Technology, passando per i 26.150 euro della 1.5 TSI da 150 CV (con allestimento Sport) e arrivando ai 27.100 euro della 1.6 TDI da 150 CV, sempre con allestimento Sport. Quest’ultimo comprende sensori di parcheggio anteriori e posteriori, cerchi da 17”, sedili sportivi, pacchetto R-Line dentro e fuori, vetri posteriori oscurati, assetto sportivo, sterzo progressivo, display premium a colori, cruise control e display touchscreen da 8”.
La più potente Volkswagen Golf con motore 2.0 TDI da 150 CV con allestimento Sport, invece, parte da 29.000 euro.

Sanremo 2017 Le pagelle ai look della serata finale

Gran finale: è la serata degli smoking, degli abiti da gran sera. In assoluto, la serata in cui si tira fuori il meglio e in cui si rischia di più. Carlo Conti arriva in smoking, classica e tradizionale conclusione di una carrellata di abiti altrettanto classici, tutti firmati Ferragamo. Squadra che vince non si cambia.
Maria De Filippi azzecca, pur con qualche dubbio, un abito da sera, il primo:  più strutturato di quelli scelti nei giorni precedenti. Ma soprattutto, grande rivoluzione, ha cambiato la montatura degli occhiali. Al cambio d’abito “va in bianco”. Bellissimo ma anche stavolta non ci siamo: troppo complicato sotto, troppo semplice sopra. Come dice Giusi Ferré i look di Maria sono stati la conferma che anche  un abito capolavoro di sartoria deve essere in armonia con la donna che lo indossa. E nel caso della De Filippi questo è stato trascurato. Almeno fino alla formula camicia di sera + pantaloni da uomo. L’unica adeguata alla sua personalità e al suo stile.
Elodie arriva in completo mannish bianco (Emporio Armani) che sembra “rubato” a quello di Paola Turci della sera prima, ma Paola era stata più audace con la formula sotto-la-giacca-niente. Di velluto rosso porpora, invece, è l’abito Antonio Grimaldi di Fiorella Mannoia (seconda classificata) Semplice ed elegante, superando alla grande la regola che le rosse devono evitare di verstirsi di rosso. E la sua Sia benedetta la vita si porta a casa il premio della Critica e quello della Salta Stampa Lucio Dalla.
Marco Masini, post-hipster perfetto in questo Sanremo 2017, ha osato ma ci ha guadagnato in personalità: salviamo anche il tuxedo blu e nero dalla coraggiosa stampa a fiori: è in tono con la barba e tutto il resto. Coraggiosa anche la stampa a stelline del completo del vincitore, Francesco Gabbani, ma con una canzone “che spacca” come Occidentali’s Karma, mica poteva venire vestito come Gigi D’Alessio?
La numero uno in fatto di look è Paola Turci, con un abito pantaloni Stella McCartney è l’incarnazione perfetta della sua canzone Fatti bella per te. Resta un po’ anonima, ma solo per l’abito (la canzone è bellissima), Chiara Galiazzo: camicia di pizzo trasparente e gonna nera. L’hairstyle contribuisce a darle un aspetto dimesso. Urge una rivoluzione di stile.
Zucchero, acclamato superospite internazionale, ha il suo consueto look bohemienne con cilindro, fiocco morbido al collo, panciotto e giacca lunga e i social si scatenano con le ironie tra Cappellaio Matto e Willy Wonka
 E poi c’è aria di primavera: l’abito Marras di Bianca Aztei è tutto un sbocciare di fiori ricamati. Si fa notare. Come il tribudio celeste di fiori e veli di Lodovica Comello in Vivetta. Impegnativo. Alla giovanissima cantante e show girl va comunque riconosciuto il merito di aver scelto uno stile originale e coerente: tutti i suoi look erano particolari e un po’ fiabeschi. E lo sfottò dei social? Un rischio calcolato.
Tra i giovani, merita di essere citato Michele Bravi, elegante ma fresco in Emprio Armani. E rimandendo in ambiente X Factor, anche Alvaro Soler è stata un’ondata di freschezza che ha fatto ballare il pubblico. Avrebbe potuto vestirsi meglio: giubbotto scamosciato azzurrino e t-shirt grigia andavano bene per prendersi un gelato sul porticciolo di Sanremo, non per salire sul palco. Bocciato. E magari anche qualche sorriso in più non sarebbe stato male. Essere bellocci non basta, senza il carisma. Imparasse da Ricky Martin.

PIAGGIO BEVERLY 2017

Sin da quando è stato lanciato nel 2001, il Piaggio Beverly ha rivoluzionato il mondo degli scooter di media cilindrata. Un successo che è stato costantemente accompagnato da una serie di aggiornamenti: l’ultimo in ordine di tempo è la versione top di gamma SportTouring che ha introdotto, per la prima volta al mondo su uno scooter, la coppia di sistemi di sicurezza ABS/ASR e un innovativo propulsore 350 dalle prestazioni record. Insomma uno scooter in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di mobilità quotidiana: il primo passo è stato il Liberty (nuovo e dotato di ABS e del nuovo motore Piaggio i-Get nella versione raffreddata ad aria), poi c’è stato il Medley (sistema “Start&Stop”, il motore Piaggio i-Get nella versione raffreddata a liquido, l’ABS e un incredibile vano sottosella in grado di ospitare due caschi integrali) quindi il Beverly che con la nuova gamma rappresenta dunque il punto di arrivo nella crescita motociclistica del cliente degli scooter a ruote alte di Piaggio.
 La prima novità riguarda l’omologazione Euro4 per Piaggio Beverly 300 e 350: entrambi i motori sono unità evolute e moderne, progettate per soddisfare le sempre più severe normative europee anti emissioni. Così, grazie all’adozione di un nuovo catalizzatore, un nuovo silenziatore e un aggiornamento della mappatura della centralina elettronica, i due monocilindrici Piaggio diventano Euro 4 e mantengono la brillantezza di prestazioni che hanno sempre caratterizzato Beverly. Di serie viene offerto il sistema di frenata ABS e di controllo della trazione ASR, come il telecomando a distanza per l’apertura della sella e che permette di riconoscere il proprio veicolo attraverso il lampeggio degli indicatori di direzione (funzione “bike finder”) e su tutta la gamma è presente la più funzionale porta USB. Piaggio Beverly è disponibile in nuove e accattivanti varianti cromatiche, con inedite finiture dedicate. Piaggio Beverly 300, 300S e by Police ottengono anche una nuova strumentazione con spie per ABS e ASR, quest’ultimo escludibile attraverso l’apposito pulsante presente sul manubrio.
 Ricco è il capitolo che riguarda i colori. Piaggio Beverly 300 è disponibile nella classica e apprezzata colorazione Bianco Iceberg o nella nuova variante opaca Grigio Ardesia: ci sono nuovi dettagli stilistici comuni, come i terminali del manubrio neri, la sella marrone con doppie cuciture “tono su tono”, il carter della trasmissione finale con finitura nera pigmentata. Inoltre sono numerose le rifiniture realizzate in grigio chiaro opaco, come il portapacchi, le protezioni della forcella, le pedane del passeggero, il tunnel centrale e i cerchi ruota. Piaggio Beverly 300 S è disponibile nella classica e dinamica colorazione Blu Sport o nella nuova variante opaca Argento Cometa. Anche in questo caso ci sono dei dettagli di stile comuni come la sella nera con doppia cucitura in rosso e grigio, i terminali al manubrio neri e la nuova finitura nera pigmentata per il carter della trasmissione finale.
 Infine c’è la versione speciale Piaggio Beverly 300 by Police offerto nella grintosa colorazione Nero Carbonio e si caratterizza per la sella nera con doppia cucitura azzurra e per numerosi particolari dalla finitura cromata, come la cornice del faro e della strumentazione, la “cravatta” dello scudo anteriore, gli specchietti con vetro azzurrato. Il look “total black” di Beverly è sottolineato dalle numerose rifiniture in nero, come il carter della trasmissione, i terminali del manubrio, il portapacchi, i cerchi ruota dal bordo diamantato, il tunnel centrale. Piaggio Beverly 350 SportTouring è disponibile in quattro varianti cromatiche: Bianco Stella, e Nero Carbonio, Argento Cometa e Nero Galassia.

venerdì 10 febbraio 2017

NUOVA ALFA ROMEO GIULIETTA 1.6 JTDm

Lo scorso dicembre l’Alfa Romeo Giulietta si è classificata al terzo posto in Italia in termini di vendite, nell’ambito delle vetture compatte.Il buon posizionamento della Giulietta avviene nonostante la berlina milanese sia sulla breccia da quasi 7 anni; merito del recente restyling. Sulla rinnovata Giulietta compare il 1.6 JTDm da 120 CV, abbinato al cambio automatico Alfa TCT che associa i vantaggi tipici dei motori turbodiesel al comfort che solo una trasmissione automatica può assicurare. Trasmissione a doppia frizione rapida, efficiente a all’insegna del piacere di guida. Così equipaggiata la vettura garantisce ottime prestazioni- 195 km/h di velocità massima, 0-100 km/h in 10”2/10- a fronte di bassi consumi e rispetto per l’ambiente: 3,9 litri/100 km nel ciclo combinato e appena 103 g/km di CO2. Peculiarità del 1.6 JTDm è il sistema di iniezione Common Rail di ultima generazione, che utilizza iniettori innovativi capaci di controllare con grande precisione, grazie alla servovalvola idraulica bilanciata, la quantità di gasolio iniettata in camera di combustione con una sequenza di iniezioni particolarmente rapida e flessibile.Il turbocompressore per parte sua è di piccole dimensioni, a tutto vantaggio della risposa immediata all’acceleratore fin dai bassi regimi. Per quanto concerne il cambio Alfa TCT, esso funziona sia in modalità completamente automatica che in quella sequenziale. Quest’ultima viene gestita tramite le posizioni “up e down” della leva del cambio e anche, a richiesta, mediante i paddle al volante. In sintesi, tale cambio asseconda magistralmente la verve del motore 1.6 JTDm, in virtù di passaggi di marcia velocissimi sia a salire di rapporto sia in scalata.
 Ultimo motore progettato al Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese (oggi dismesso), il 1750 Turbo Benzina da 240 CV equipaggia la Giulietta Veloce. Si tratta di un propulsore assai avanzato, in virtù di sistemi come lo Scavenging che minimizza il ritardo del turbo e l’iniezione diretta di benzina; soluzione questa che vede una notevole esperienza dell’Alfa Romeo cominciata nel 2002 con il 2.0 JTS. Nel dettaglio, il 1750 porta la Giulietta Veloce a scattare da 0 a 100 km/h in 6” netti, a fronte della velocità massima pari a 244 km/h. Il tutto all’insegna di una progressione forte e costante, senza dimenticare il sound “che più Alfa Romeo di così non si può”. Anche in questo caso l’abbinamento con il cambio doppia frizione Alfa TCT si dimostra particolarmente riuscito, poiché il sistema è rapido e accetta di buon grado le scalate anche agli alti regimi.
 Tornando a trattare dell’Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm, l’assetto di serie è tarato piuttosto sul morbido, lasciando spazio a un certo beccheggio sia sotto forte accelerazione che nelle frenate al limite. Nulla di trascendentale, sia chiaro, al pari del sottosterzo che emerge al limite e risulta facilmente ovviabile alleggerendo la pressione sull’acceleratore. In sostanza, chi ama davvero guidare sceglierà l’assetto sportivo opzionale. Molto “più Alfa Romeo” è l’assetto della Giulia Veloce; rigido il giusto per neutralizzare rollio e beccheggio ma senza penalizzare il comfort. E il sottosterzo ha una soglia d’ingresso decisamente più alta, rispetto alle versioni meno potenti. Inspiegabile il fatto che non vi siano le sospensioni a controllo elettronico nemmeno a richiesta, quando invece la meno costosa e pregiata MiTo Veloce le ha nella lista degli optional. Misteri del marketing.
La Giulietta è la prima Alfa Romeo della storia a proporre esclusivamente motori turbocompressi. Oltre al 1.6 JTDm e al 1750 TBi appena citati, infatti, vi sono i 1.4 Turbo Benzina bialbero 120 CV e MultiAir nelle configurazioni da 150 e da 170 CV, nonché i 2.0 JTDm proposti con 150 e 175 CV. Tutti propulsori prestazionalmente all’altezza del blasone Alfa Romeo, regola a cui non sfugge nemmeno il 1.4 Turbo 120 CV a doppia alimentazione GPL- benzina. Fortuna vuole non sia comparsa l’unità bicilindrica TwinAir, come paventato in passato; ottimo motore per 500, Panda, Punto e Ypsilon, tollerato sulla Mito ma decisamente inadatto alla Giulietta. In conclusione, la compatta berlina milanese tiene ancora testa come si deve alle concorrenti; merito anche di quel “tocco” di Giulia introdotto recentemente.

giovedì 9 febbraio 2017

DESIGUAL: SFILATA NEWYORKESE A/I 2917/18

Giovedì 9 febbraio, Desigual apre la New York Fashion Week e presenta la sua nuova collezione A/I 2917/18. La sfilata si terrà allo Skylight Clarkson Square, nel cuore dell’artistico quartiere di Soho, alle ore 11:00, le 17:00 in Europa.
Desigual, fedele al suo DNA, all’approccio pieno di vita e alla moda come forma di espressione individuale, presenta la sua collezione EXTRAORDINARY per il FW17, ispirata all’estetica delle subculture che fiorirono ai margini della società negli anni 60, 70 e 80, e che vengono interpretate dal Brand con lo sguardo rivolto al secolo XXI. Il brand propone per questa stagione una nuova interpretazione dei concetti di collage e di mix, dando vita, a partire da oggetti, colori e materiali apparentemente dissonanti, a uno scenario estetico singolare e inatteso, fatto di look sorprendenti e ricchi di ispirazione.
Mood/Style:
a dare lo spunto creativo per questa collezione sono le metropoli, le grandi città che nel tempo e in qualunque momento storico sono state punto di incontro di culture e di tradizioni diverse, centri eclettici di scambi commerciali e meltin’pot di razze e individui. Da Costantinopoli a New York, la parola d’ordine è mescolare: stampe floreali con ricami geometrici, colori brillanti con tinte pastello texture satinate con superfici tridimensionali. Nel guardaroba della donna che veste Desigual si trovano pijami jacquard così come mantelle corte, cardigan arcobaleno e cappotti a motivi check, pantaloni di denim e gilet in stile folk

Lunghezze:
mini, midi e maxi

Colori:
nero, ruggine, bronzo, miele, nero, viola, vermiglio, verde prato, oliva, rosa confetto, limone, latte

Materiali:
seta, cotone, jacquard, chiffon, pelliccia, panno, lana, paillette, velluto, duvet. tweed, maglia, denim, passamaneria

Forme:
affusolate, morbide, diritte, appena svasate

Accessori:
baschi stampati, tronchesi di suede, foulard di seta stampata, fasce jacquard, borse a secchiello ricamate con nappe, bauletti di vernice, guanti e cappelli fantasia, collant stampati

Honda SH125i e 150i

Del nuovo scooter Honda SH è facile apprezzare la posizione molto naturale, la seduta è comoda e permette di “piantare” bene i piedi a terra, giusto per favorire i tipici movimenti di parcheggio e manovra. Il manubrio è piuttosto stretto, poco ingombro laterale per favorire il passaggio anche tra una fila di auto senza preoccuparsi troppo di sradicare specchietti retrovisori di malaugurati automobilisti. Nell’insieme l’SH offre una posizione piuttosto bloccata ma comoda, senza grosse possibilità di inventare qualcosa di diverso di quanto previsto, insomma lì devi stare e lì stai. 
 La risposta del gas è pressoché immediata, l’SH si muove in fretta, si percepisce la leggerezza di insieme e il buon lavoro della trasmissione davvero molto fluida. Fino a circa 80 km/h si può contare anche su una erogazione briosa, questo anche se il comando del gas è abbastanza lungo, forse per impedire che si vada full gas troppo spesso costringendo quindi ad un naturale risparmio di risorse…
 Diciamocelo, lo Start & Stop funziona benone. Detto tra di noi ero un po’ scettico al riguardo eppure, dopo la prima sensazione di allarme quando il motore si è spento, è quasi piacevole questa magia che consente il riavvio immediato e indolore appena si aziona la manopola del gas. A quanto pare il sistema fa si che il pistone si metta in modo automatico al punto morto inferiore, pronto per il riavvio in men che non si dica. n effetti non bisognerebbe mai sottovalutare questo aspetto soprattutto considerato che è più probabile trovarsi nella condizione di effettuare una frenata di emergenza in città piuttosto che fuori. Bene, anche in questo caso il nuovo SH vende cara la pelle visto che l’impianto dotato di ABS di serie si comporta in modo impeccabile, certo non c’è da aspettarsi staccate da superbike, ma progressione e feeling trasmesso sono più che apprezzabili. Promosso. 
 l reparto sospensioni fa un ottimo lavoro quando ci si trova in un tratto misto, solo qualche “pompaggio” quando il gioco si fa duro, ma con questa temperatura invernale tutto funziona benone tanto che è facile prenderci gusto e far correre l’SH piu di quanto ci si aspetterebbe. Sullo sconnesso invece, e sul pavé tipico delle città, emerge ancora qualche limite del reparto posteriore, una criticità nella norma visto che anche la diretta concorrenza non fa miracoli, ma una volta superata la prima parte più morbida di escursione, gli ammortizzatori posteriori rispondono in maniera secca trasferendo al fondo schiena qualche bottarella di troppo.
 Per accaparrarsi Honda SH125i 2017 occorrono euro 3.390,00 mentre per il fratellino maggiore da 150cc si arriva a euro 3.540,00. Non certo male, vista la qualità costruttiva e quanto offerto da questa ennesima versione di un mito a due ruote. E attenzione: parabrezza, paramani e bauletto posteriore sono compresi nel prezzo!

mercoledì 8 febbraio 2017

Ford S-Max

Nuova Ford S-Max non cambia nella sostanza rispetto al concept esposto a Francoforte e ha debuttato sulla scena di un altro palcoscenico importante, quello del Salone di Parigi 2014. Il rinnovato monovolume 7 posti ha rimpiazzato la precedente generazione con un prodotto che mantiene le spiccate caratteristiche di dinamismo e sportività insite nel design di S-Max. Lo stile, tratto saliente che la differenzia da tutte le altre MPV: riuscire a coniugare spazio, abitabilità e linee piacevoli non è semplice, in Ford confermano di esserci riusciti.
 E’ stata sviluppata sul pianale della Mondeo e le sue dimensioni sono di quattro metri e 80 di lunghezza, per una larghezza di un metro e 92 centimetri per un’altezza pari ad un metro e 66. E’ innegabile un design accattivante, a cominciare del frontale: calandra esagonale, ampia, completata dalle nervature sul cofano motore che si raccordano con i montanti; l’anteriore sfoggia anche bei gruppi ottici inclinati a enfatizzare un look a “freccia”. Sono a led e di tipo dinamico, ovvero, regolano l’angolazione del fascio di luce per assicurare sempre l’illuminazione migliore a ogni angolo di volante e andatura; inoltre, debutta la tecnologia Glare-free, attraverso la quale in automatico, avvicinandosi al veicolo che precede, si diminuisce l’intensità nell’area che potrebbe dare fastidio a chi sta davanti, mantenendo la potenza ottimale, invece, altrove. L’altro elemento chiave dello stile dinamico di nuova Ford S-Max si trova al posteriore, dove le esigenze chiave di una monovolume si spostano bene con tratti piacevoli. Il bagagliaio ha un’apertura molto regolare e ampia, così come una soglia d’accesso bassa. I fari e il lunotto, invece, alterano la razionalità per regalare qualcosa di emozionale, come la forma ricurva della vetratura e linee spigolose e taglienti per i gruppi ottici. Direttamente dalla Kuga, poi, c’è la tecnologia hands-free per l’apertura del bagagliaio: è sufficiente passare il piede al di sotto del paraurti per attivare l’apertura. La modularità degli interni passa attraverso 32 combinazioni possibili tra sedili e configurazioni di carico, con il sistema Easy Fold che ripiega la seconda e terza fila di poltrone a filo con il fondo del bagagliaio. Parlando del bagagliaio non possiamo che non parlare della sua capacità di carico. Questo, infatti, passa dai 700 ai 2200 litri reclinando gli schienali per ottenere la massima capienza all’interno dell’abitacolo.
 La Ford S-Max concept A bordo, oltre alle migliorie stilistiche apportate alla plancia, è cresciuta l’attenzione per la sicurezza dei passeggeri sulla seconda fila di sedili, con nuovi airbag laterali; chi sta davanti, invece, si ritrova una plancia essenziale, con i comandi del climatizzatore e pochi altri pulsanti davanti alla leva del cambio, mentre in alto, un touchscreen racchiude la multimedialità e il Sync 2, incorniciato tra le bocchette d’aerazione. Il confort a bordo è elevato, come è lecito attendersi da un’auto da quasi 30 mila euro, non mancheranno sedili massaggianti e climatizzati (o riscaldabili, all’occorrenza), oltre all’Adaptive Steering, ovvero, il comando di sterzo con demoltiplicazione variabile, per assicurare la massima precisione di guida alle alte andature e il massimo angolo di sterzata con il minimo dei giri volante nelle situazioni in città. Tra le tecnologie di assistenza alla guida, arriva il parcheggio automatizzato non solo in parallelo, ma anche perpendicolarmente, poi l’avviso del sopraggiungere di altre auto nelle manovre di inversione di marcia, l’assistente di corsia, la frenata automatica, un cruise control migliorato e assistito da un radar, oltre all’Intelligent Speed Assist. Non è un “semplice” limitatore di velocità, bensì adegua la stessa (preimpostata nel limite dal guidatore) a seconda dei segnali stradali, evitando di incorrere in multe per eccesso di velocità: funziona insieme al Traffic Sign Recognition. Passando alla tecnica motoristica, nuova Ford S-Max ha in listino due motorizzazioni turbo benzina 1.5 e 2 litri Ecoboost, rispettivamente da 160 e 241 cavalli e i diesel su base 2 litri TDCi, proposto in quattro step di potenza: 120, 150 e 179 e 209 cavalli, tutti più prestazionali e meno assetati rispetto a quelli del precedente modello in listino. Per la prima volta in assoluto, infine, sarà possibile optare per la trazione integrale.

Tutti i look del Festival di Sanremo 2017

La kermesse canora più famosa d'Italia è giunta alla sua 67esima edizione e, come da tradizione, farà parlare di sé non solo per la musica e per le inevitabili polemiche che da sempre il Festival di Sanremo si porta dietro, ma anche per i look che vedremo sul palco dell'Ariston. A cominciare da quelli di Maria De Filippi che indosserà abiti firmati Givenchy by Riccardo Tisci (come ha già fatto durante le conferenze stampa di presentazione). Su di lei saranno puntati gli occhi di tutti gli appassionati di moda e dei fan dello stilista che, dopo l'addio alla direzione creativa di Givenchy, non si lasceranno certo sfuggire l'occasione di ammirare le ultime creazioni del designer per la maison francese. A confermare la propria liaison stilistica anche il conduttore Carlo Conti: come per il Festival di Sanremo 2016, indosserà in esclusiva abiti firmati Salvatore Ferragamo.
Tra creazioni meravigliose e styling arditi, siamo certe che in questi giorni - anche dal punto di vista moda - sul palco dell'Ariston non mancheranno sorprese.
Nella serata di apertura i riflettori sono puntati tanto sugli artisti in gara quanto sugli ospiti: da Paola Cortellesi e Raoul Bova, che hanno scelto di indossare Giorgio Armani, a Tiziano Ferro e Carmen Consoli, che ha sfoggiato un lungo abito con stampa a stelle e inserti in pizzo firmato Philosophy di Lorenzo Serafini. Per chiudere, poi, con due bellezze mozzafiato, agli antipodi per mood ed estetica, ma entrambe con due mise scenografiche dal grande impatto stilistico. Leggi: Rocio Munoz Morales, che ha sfoggiato la meravigliosa creazione couture di Francesco Scognamiglio vista pochi giorni fa sulle passerelle dell'alta moda parigina, e Diletta Leotta in maxi gown due pezzi in broccato rosso firmato Alberta Ferretti.
Ma la gara a colpi di look era già cominciata durante la serata di gala che ha preceduto il festival con un red carpet in piena regola. Abbiamo trovato elegantissima Paola Turci che ha indossato un tailleur pantalone con giacca bianca firmato Boglioli a cui ha abbinato un paio di décolletées René Caovilla e la Tiny Tote Falabella, una delle borse icona di Stella McCartney. Ci è piaciuto il mood boho chic con tocco rock di Bianca Atzei: un lungo abito floreale indossato assieme a un chiodo in pelle dalle proporzioni mini con maniche decorate da frange. Mentre Giusy Ferreri ha scelto di essere a dir poco "abbagliante" con la marsina di paillettes abbinata a un pantalone floreale.  Sanremo è Sanremo anche per questo.