Disponibile tra pochi giorni, la Ducati Multistrada 950 costa
circa14mila euro, e affianca il modello con motore di 1200 cc, rispetto
alla quale ha una potenza più gestibile dai meno esperti (112 cv contro i
160 della sorella maggiore), pur conservandone il piacevole feeling di
guida che ha contribuito al successo del modello. Inoltre, la 950 monta
la ruota anteriore da 19 pollici come la Multistrada 1200 Enduro, così
da poter affrontare qualche facile sterrato.
Nata nel 2010 con la ruota da 17”, quindi come una stradale pura, si è
aggiunta la versione Enduro con la ruota da 19” quest'anno. Ora, visto
che la tipologia non conosce crisi e rappresenta l'unico segmento
destinato a crescere (non dimentichiamoci che da svariati anni la BMW
GS rimane saldamente al comando delle classifiche come la moto più
venduta), ecco che arriva una versione più accessibile, di cilindrata
ridotta, 937 cc, e meno sofisticata. Nella sostanza, prende un po' della
1200 stradale (la parte anteriore) e della Enduro (quella posteriore)
Quindi frontale e serbatoio “piccolo”, da 20 litri, al quale viene
innestata la coda più affilata con scarico a sogliola e forcellone
bibraccio della Enduro. Di nuovo e inedito c'è la sella del conducente,
più stretta, bassa (840 mm) e meglio raccordata, più i fianchetti che la
congiungono al serbatoio. Anche i blocchetti al manubrio sono inediti,
mentre la strumentazione non è TFT (quel tipo di grafica e definizione
che fanno invecchiare di colpo quella digitale semplice). Gli attacchi
posteriori delle borse consentono di montare sia quelle di plastica
sagomate, sia quelle in alluminio squadrate (la 1200 solo le prime).
L'escursione delle sospensioni è stradale, cioè 170 mm e non 200 come la
Enduro, però la forcella ha il perno avanzato come la seconda.
La cosa più importante è che eredita anche il diametro della ruota
anteriore di questa, e cioè da 19”, ma con nuovi cerchi in lega e non a
raggi, dal canale di misura inedita. Il motore è il bicilindrico
Testastretta 11 gradi 937 cc della Ypermotard, in grado di erogare 113
CV a 9000 giri (160 per la 1200), e quindi si tratta di un'altro motore
che non ha la fasatura variabile, la frizione idraulica e la piattaforma
inerziale per la gestione dinamica del mezzo. Comunque ci sono i 4
riding mode, oltre al controllo di trazione e l'ABS regolabili. 204 kg
il peso a vuoto di benzina, contro i 209 della 1200.
In sella ci si siede bene, meglio che sulla 1200, perché la seduta è
più bassa e meno piatta. Chi è oltre i 175 cm potrà rilevare ginocchia
un po' piegate sulle lunghe distanze. Sempre comodo il plexiglass che
scorre manualmente in altezza (basta una mano); la protezione è totale
considerando che ci sono i paramani e le gambe si infilano negli svasi
del serbatoio. L'inserimento in curva è molto buono, più naturale e
progressivo rispetto alla 1200: questo è dovuto alla ruota da 19” e non
17”. Bella conduzione, prevedibile e sincera. In più, avere gomme più
strette (dietro non c'è la 190 della 1200), le dà una agilità diversa.
Discorso motore: è molto trattabile in basso rispetto alla media Ducati,
ma la prima apertura è meno tonica rispetto alla 1200.
C'è potenza, ma diluita, piatta, e così porta fino all'allungo molto
buono. Si va forte, ma vanno tirate un po' di più le marce. Nel
complesso, comunque, è più sfruttabile, basta e avanza e può
accontentare uno spettro di clientela molto più ampio. La cambiata non è
precisa e burrosa come sulla 1200, le sospensioni hanno un assetto
centrato ma, se ci si attacca ai freni come si deve fare nÈ bene intervenire chiudendo un po' l'idraulica. Bella frenata, rumore
allo scarico pacato, mentre quello di aspirazione si fa sentire
parecchio in apertura. Prezzo 13.700 euro la rossa, 200 euro in più la
bianca. Ovvero quasi 5mila euro in meno della 1200. Ora si può
scegliere. E la famiglia delle endurone in generale si fa sempre più
frammentata. ella guida
sportiva, si innescano cambi di carico eccessivi.
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