Lo scorso dicembre l’Alfa Romeo Giulietta si è classificata al terzo posto in Italia in termini di vendite, nell’ambito delle vetture compatte.Il buon posizionamento della Giulietta avviene nonostante la berlina
milanese sia sulla breccia da quasi 7 anni; merito del recente restyling. Sulla rinnovata Giulietta compare il 1.6 JTDm da 120 CV, abbinato al
cambio automatico Alfa TCT che associa i vantaggi tipici dei motori
turbodiesel al comfort che solo una trasmissione automatica può
assicurare. Trasmissione a doppia frizione rapida, efficiente a
all’insegna del piacere di guida. Così equipaggiata la vettura
garantisce ottime prestazioni- 195 km/h di velocità massima, 0-100 km/h
in 10”2/10- a fronte di bassi consumi e rispetto per l’ambiente: 3,9
litri/100 km nel ciclo combinato e appena 103 g/km di CO2. Peculiarità
del 1.6 JTDm è il sistema di iniezione Common Rail di ultima
generazione, che utilizza iniettori innovativi capaci di controllare con
grande precisione, grazie alla servovalvola idraulica bilanciata, la
quantità di gasolio iniettata in camera di combustione con una sequenza
di iniezioni particolarmente rapida e flessibile.Il turbocompressore per parte sua è di piccole dimensioni, a tutto
vantaggio della risposa immediata all’acceleratore fin dai bassi regimi.
Per quanto concerne il cambio Alfa TCT, esso funziona sia in modalità
completamente automatica che in quella sequenziale. Quest’ultima viene
gestita tramite le posizioni “up e down” della leva del cambio e anche, a
richiesta, mediante i paddle al volante. In sintesi, tale cambio
asseconda magistralmente la verve del motore 1.6 JTDm, in virtù di
passaggi di marcia velocissimi sia a salire di rapporto sia in scalata.
Ultimo motore progettato al Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese (oggi
dismesso), il 1750 Turbo Benzina da 240 CV equipaggia la Giulietta
Veloce. Si tratta di un propulsore assai avanzato, in virtù di sistemi
come lo Scavenging che minimizza il ritardo del turbo e l’iniezione
diretta di benzina; soluzione questa che vede una notevole esperienza
dell’Alfa Romeo cominciata nel 2002 con il 2.0 JTS. Nel dettaglio, il
1750 porta la Giulietta Veloce a scattare da 0 a 100 km/h in 6” netti, a
fronte della velocità massima pari a 244 km/h. Il tutto all’insegna di
una progressione forte e costante, senza dimenticare il sound “che più
Alfa Romeo di così non si può”. Anche in questo caso l’abbinamento con
il cambio doppia frizione Alfa TCT si dimostra particolarmente riuscito,
poiché il sistema è rapido e accetta di buon grado le scalate anche
agli alti regimi.
Tornando a trattare dell’Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm, l’assetto di
serie è tarato piuttosto sul morbido, lasciando spazio a un certo
beccheggio sia sotto forte accelerazione che nelle frenate al limite.
Nulla di trascendentale, sia chiaro, al pari del sottosterzo che emerge
al limite e risulta facilmente ovviabile alleggerendo la pressione
sull’acceleratore. In sostanza, chi ama davvero guidare sceglierà
l’assetto sportivo opzionale. Molto “più Alfa Romeo” è l’assetto della
Giulia Veloce; rigido il giusto per neutralizzare rollio e beccheggio ma
senza penalizzare il comfort. E il sottosterzo ha una soglia d’ingresso
decisamente più alta, rispetto alle versioni meno potenti. Inspiegabile
il fatto che non vi siano le sospensioni a controllo elettronico
nemmeno a richiesta, quando invece la meno costosa e pregiata MiTo
Veloce le ha nella lista degli optional. Misteri del marketing.
La Giulietta è la prima Alfa Romeo della storia a proporre
esclusivamente motori turbocompressi. Oltre al 1.6 JTDm e al 1750 TBi
appena citati, infatti, vi sono i 1.4 Turbo Benzina bialbero 120 CV e
MultiAir nelle configurazioni da 150 e da 170 CV, nonché i 2.0 JTDm
proposti con 150 e 175 CV. Tutti propulsori prestazionalmente
all’altezza del blasone Alfa Romeo, regola a cui non sfugge nemmeno il
1.4 Turbo 120 CV a doppia alimentazione GPL- benzina. Fortuna vuole non
sia comparsa l’unità bicilindrica TwinAir, come paventato in passato;
ottimo motore per 500, Panda, Punto e Ypsilon, tollerato sulla Mito ma
decisamente inadatto alla Giulietta. In conclusione, la compatta berlina
milanese tiene ancora testa come si deve alle concorrenti; merito anche
di quel “tocco” di Giulia introdotto recentemente.
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